Una delle domande che mi viene fatta più spesso è:
“Come funziona la dieta flessibile?”
Ho sempre un po’ di difficoltà a rispondere a questa domanda perchè la dieta flessibile è completamente diversa dalla classica concezione di dieta.
Siamo talmente abituati a diete che ci vietano di mangiare alcuni cibi, basate sull’esclusione di intere categorie alimentari (come i carboidrati), che impongono di mangiare solo in una determinata finestra oraria o hanno una rigida distribuzione dei pasti, da aspettarci sempre qualcosa di analogo, come se non potessimo stare a dieta senza qualche regola ferrea che vada a limitare le nostre scelte.
La dieta flessibile è l’opposto di tutto questo. La parola Flessibile fa proprio riferimento al fatto che si presta ad una estrema personalizzazione per essere creata e cucita su di te.
Se dovessi descrivere questo stile alimentare con una frase sarebbe:
“Non sei tu che devi adattarti alla dieta, ma è la dieta che deve adattarsi ai tuoi gusti e alle tue esigenze”
Per questo lo schema flessibile non ti impone regole rigide:
- non prevede un numero di pasti prestabilito, vanno bene 2 così come 5, sarai tu a scegliere
- non prevede una particolare distribuzione dei pasti nella giornata, la scelta sarà funzionale alla tua organizzazione
- Non esclude nessun alimento, anzi ha l’obiettivo di insegnarti ad avere un’ALIMENTAZIONE INCLUSIVA, dove i cibi non vengono più distinti in buoni o cattivi, sani o non sani
- Non impone di comporre i pasti con regolare rigide, ma si adatta a quelli che sono i tuoi segnali interni. Potrai stare più leggera nei pasti in cui hai meno fame, e potrai mangiare di più nei pasti in cui tendi ad essere più affamata, anche se questo momento è la cena
- Rispetta i tuoi gusti in fatto di cibi, ricette e abbinamenti
Questo ti permetterà di avere un piano efficace, senza dover stravolgere le tue abitudini per adattarti a schemi esterni, ma anche di rendere estremamente varia la tua alimentazione imparando ad includere e contestualizzare nella tua giornata alimentare tutti quegli alimenti che normalmente non consideri “adatti” alla dieta.
Il gelato, la fetta di torta, i biscotti non devono essere visti come gli alimenti “sgarro”, quelli che ti concedi solo in rare occasioni o nei periodi in cui non curi la tua alimentazione, ma potranno essere parte della tua quotidianità.
Questo è uno dei fattori chiave per poter imparare realmente a mangiare e migliorare il proprio rapporto con il cibo, uscendo da quella gestione scorretta dell’alimentazione che ci porta ad essere periodicamente a dieta.
Ma come può funzionare tutto questo? su cosa si basa la Dieta Flessibile se apparentemente non ci sono regole ?
C’è un principio che sottende tutte le diete e che costituisce il fattore determinante per la loro efficacia, ovvero l’apporto calorico, quante calorie assumi con gli alimenti previsti nel tuo piano.
Se vuoi approfondire ti consiglio il mio articolo: La legge che governa il dimagrimento
Deve essere stabilita correttamente la quantità di calorie adatta al tuo stile di vita e al tuo obiettivo, cioè il tuo FABBISOGNO. Questo tetto calorico sarà la regola N°1 per far si che il percorso funzioni, nonostante la libertà e varietà che prevede.
Non esistono alimenti da evitare, ne alimenti o ricette da includere obbligatoriamente nella tua alimentazione.
Così come non esistono integratori indispensabili, sostitutivi del pasto o alimenti speciali.
Nessuna di queste cose ha importanza perchè non può influenzare positivamente o negativamente il risultato, fintanto che vengono rispettati i corretti apporti calorici.
L’obiettivo dell’approccio flessibile non è soltanto il peso sulla bilancia, ma prima di tutto l’ascolto dei propri bisogni, la consapevolezza alimentare e la costruzione di buone abitudini che possano diventare delle compagne di vita.
Solo così riuscirai a mantenere il risultato nel tempo, invece di perderlo dopo pochi mesi dal termine della dieta.
Eleonora Gorla
Biologa Nutrizionista e Fitness Coach